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Aprire un B&B - Non è tutto oro quello che luccica

17 Maggio 2021 | Redazione Spuntolab

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Ormai da diversi anni mi confronto quotidianamente con gli albergatori romagnoli e noto una certa insofferenza nei confronti di questo lavoro. Molti sono sulle barricate da anni e ormai hanno perso la voglia di combattere in un mercato dove prendersi la propria fetta della torta è sempre più complicato. A volte si rischia di rimanere con la fame.

Le soluzioni possibili in ordine di preferenza sono:

1. Vendere l’Hotel

2. Affittare l’Hotel

3. Trasformarsi e aprire un B&B

Il mercato degli albergatori romagnoli

La prima è poco praticabile. E’ difficile trovare un compratore ed è ancora più difficile tirarci fuori una cifra ragionevole. Affittare l’hotel sembra la soluzione per scaricare i propri problemi su qualcun altro; in realtà significa crearsene degli altri. A settembre magari sarai abbronzato ma non avrai preso i soldi dell’affitto, perché il gestore è scappato piantandovi con buchi a destra e manca e lasciando dietro di sé solo macerie.

A questo punto rimane la fatidica busta numero 3 – aprire un B&B – . Più facile a dirsi che a farsi. Il ragionamento spesso parte dalla vera spina nel fianco degli albergatori: IL PERSONALE.

Aprire un B&B e gestire una dozzina di persone (spesso non fidelizzate) che cambiano ogni anno e non sono preparate professionalmente, con il rischio che al 3 Agosto ti piantino in asso, è roba da mandarti sul lettino dello psichiatra. E i costi? A fine stagione potresti accorgerti che il cuoco ha guadagnato più di te.

E allora via tutti, chiudo la cucina, abbatto i costi, niente più pranzi e cene ma faccio le convenzioni con i ristoranti vicini per avere un lavoro meno impegnativo. Così magari al pomeriggio posso anche permettermi di andare un paio d’ore al mare con la mia famiglia. Inoltre il modo di fare vacanza è cambiato o sta cambiando; sempre più clienti sono diventati insofferenti ai rigidi orari imposti dalla pensione completa e magari preferirebbero rimanere un po’ in spiaggia nel tardo pomeriggio, quando è meno affollata, invece di rientrare in hotel alle 18 e 30 per farsi la doccia, cambiarsi ed essere pronti alle 7 e 30 quando viene servita la cena. Oppure vogliono cenare in spiaggia, a piedi scalzi nella sabbia, senza neanche passare in hotel a cambiarsi o, azzarderei, vogliono decidere all’ultimo momento.

In linea teorica non fa una piega, ma come tutte le medicine anche aprire un B&B ha una serie di controindicazioni ed effetti collaterali da non sottovalutare.

1. Il prodotto che vendiamo si riduce a due soli servizi, il Bed e il Breakfast, ed entrambi necessitano di essere al massimo. Le camere vanno ripensate, non necessariamente con costosi mobili o interventi radicali, ma semplicemente con complementi che le rendano più accattivanti. Si può mettere qualche cuscino colorato in più oppure sceglierne altre tipologie. Si possono mettere nuovi copriletti, magari trapuntati (danno un senso di “pregiato”), si possono rifare le placche degli interruttori, cambiare i punti luce o prendere una nuova tv. Sono tutti interventi non invasivi che si possono fare con qualche centinaia di euro. La colazione non sarà sufficiente allungarla fino alle 12, ma andrà ripensata anche nelle proposte, come ad esempio servire un cappuccino fatto al momento anziché le solite macchine automatiche fai da te, oppure servire estratti, centrifughe, uova e omelette, anch’esse fatte al momento su richiesta del cliente e così via.

2. Web reputation, la gente ci giudicherà solo per questi due servizi, e saranno molto feroci nel farlo. Non riusciremo a sopperire ad eventuali mancanze con la “lasagna della domenica”.

3. I Miei Clienti; quelli, in linea generale, andranno persi perché continueranno a cercare la pensione completa. Quindi bisognerà ricostruirsi una nuova clientela, molto meno fedele e che fa soggiorni brevi. Riuscirci non è facile, bisognerà andarsi a cercare “nuovi clienti”, “nuovi mercati” e “nuovi canali di distribuzione”.

Aprire un B&B è ampiamente fattibile ma ci vuole impegno, voglia di investire (non necessariamente grosse cifre), costanza e anche un po’ di pazienza: purtroppo il tutto e subito non esiste.

Pensare semplicemente di chiudere una cucina e ridurre il personale è la strada sicura per l’insuccesso.

Per poterlo fare nel migliore dei modi, bisogna richiedere un consulenza web marketing che sarà sicuramente basata anche su seo per vendere online e che di conseguenza ci aiuti a capire quale possa essere la strada migliore per ottenere risultati.

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