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Entroterra Riminese e misteri | Tra santuari, alchimie e fantasmi

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Entroterra Riminese e misteri
“Dico grazie a ogni bene e dico grazie a ogni male, finché il ghiaccio della mente non si scioglie al Fuoco del Cuore”
Con questa frase “magica” di Alessandro, conte di Cagliostro, iniziamo il nostro tour nell’entroterra Riminese, dove spiritualità, alchimie e leggende hanno avuto grande diffusione.

 

Dopo la visita a Predappio e dintorni e nella Valle del fiume Montone, abbandoniamo ricerche SEO e web design per visitare alcuni angoli della bellissima Valmarecchia, vallata che è un magico mix di imponenti roccaforti che continuano, come sentinelle instancabili, a sorvegliare il corso dell’omonimo fiume. Una bellissima arrampicata verso la Toscana e le Marche

 

San Leo, la fortezza del Mago

Siamo nel bellissimo paesaggio che ispirò tanti pittori rinascimentali nelle loro “vedute”, a 600 mt di altezza dal livello del mare. San Leo, nell’entroterra Riminese, fu luogo di passaggio di San Francesco nel 1213, di Dante nel 1306, prigione di Felice Orsini e infine di Cagliostro.

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Quest’ultimo fu un personaggio molto discusso. Avventuriero, massone, alchimista ed occultista. Un miscuglio d’ingenuità e impostura, genio e ciarlataneria, misticismo e sregolatezza. Cagliostro era in grado di far cadere una persona nella “trance ipnotica” e di invocare faziosi riti e stregonerie. Per questo intorno al 1789 la Chiesa, attraverso il Sant’Uffizio, sorvegliò con maggior zelo le mosse dello sprovveduto avventuriero e lo catturò. Fu così che in seguito alla pubblica rinuncia ai principi della dottrina professata, Cagliostro ottenne la grazia dalla condanna a morte, che venne commutata nel carcere a vita. Nella fortezza di San Leo. Vi invitiamo a visitarla, scoprendone segreti e misteri. L’ingresso è gratuito per i possessori della Romagna Visit Card.

 

La bellissima roccaforte sovrasta altri straordinari luoghi in cui ci avventuriamo. Il Duomo di San Leone che nel 2010 ospitò il bellissimo concerto di Ennio Morricone, la Torre Civica, grande esempio di stile romanico e La Pieve Romanica di Santa Maria Assunta, il cui sentiero sul retro ci conduce in terrazze dalle vedute meravigliose. Un po’ affamati ma sempre pieni di curiosità, ci dirigiamo verso il ristorante “Il Bettolino”, in pieno centro storico, dove ci attendono delle prelibate tagliatelle ai funghi porcini appena raccolti.

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Santuario – Eremo Madonna di Saiano

Silenzio è la parola d’ordine scritta a grandi caratteri, all’ingresso dell’Eremo che porta il nome della statua miracolosa in gesso ivi conservata, la cui festa cade il 15 di agosto. Incastonato tra le rocce della Valmarecchia, nell’entroterra Riminese, questo luogo è facilmente raggiungibile sia a piedi che in auto, fatta esclusione per il breve sentiero roccioso dell’ultimo tratto, percorribile solo a piedi.

Una torre sovrasta questo bellissimo colle, che prima della ristrutturazione era profondamente danneggiata. La torre si sviluppa su tre livelli: al primo piano uno spazio cucina con la stufa, al secondo una piccola camera da letto e al terzo una cappella. I lavori dovrebbero terminare prima della fine dell’estate.

La Chiesa ci colpisce al primo sguardo grazie al bellissimo portone d’ingresso in bronzo, realizzato su disegno dello scultore Arnaldo Pomodoro.  Le sue opere sono presenti in grandi piazze. Milano, Copenaghen, Los Angeles, di fronte al Trinity College dell’Università di Dublino, al Mills College in California, nel Cortile della Pigna dei Musei Vaticani, di fronte alle Nazioni Unite a New York, nella sede parigina dell’Unesco. Quella di Saiano rappresenta il Marecchia con i suoi affluenti, simbolo della Madonna che accoglie i fedeli per condurli fino a Dio. Accanto all’ingresso, un bellissimo giardino dove sostare dopo la salita, accolti dalla festosa solarità del padrone di casa, Don Osvaldo Caldari.

Borgo e Castello di Montebello

Mentre a Parigi è un lungofiume della Senna del V arrondissement, in Romagna Montebello è una bellissima frazione del comune di Poggio Torriana, sulle rive del fiume Marecchia. Noto ai più per la famosa legenda che riguarda Azzurrina, il borgo, situato nell’entroterra Riminese, accoglie ogni anno migliaia di visitatori.

“… e si narra che, allo scadere del solstizio estivo di ogni lustro, un suono proveniente da quel sotterraneo cunicolo si faccia ancora sentire.”

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Siamo nel 1990. Il Castello di Montebello è aperto a Museo da appena un anno, ciononostante, la leggenda di Azzurrina è già di dominio pubblico. C’è chi si schiera subito a sostenerla ciecamente, chi la contesta, molti la temono, altri la deridono, ma tutti ne parlano. Allora, il 21 giugno di quell’anno, tecnici del suono interessati ai fantasmi effettuano le prime registrazioni. Le apparecchiature sono sofisticate. Tutte le frequenze vengono incise. In sede di studio si procede all’ascolto: tuoni, uno scrosciare violento di pioggia, poi… un suono.

Ai turisti in visita alla Rocca vengono fatte ascoltare tutte le registrazioni. Le reazioni rimangono tuttora le più diverse, se non addirittura contrastanti.

Lasciando libera l’interpretazione, vi invitiamo al Castello, ci dicono all’ingresso, affinché anche voi possiate formarvi un personale giudizio sulla strana e famosa vicenda.

Giunti alla fine della giornata, se la fame reclama attenzione, tappa culinaria d’obbligo è lo storico Ristorante Pacini, dove Marinella e Paolo proseguono una tradizione familiare che si protrae dal 1962, con amore per le tradizioni gastronomiche.

Vi è piaciuto questo viaggio tra santuari, alchimie e fantasmi? Per noi di SpuntoLAB, il blog è un laboratorio di emozioni. Non facciamo marketing turistico: raccontiamo la nostra terra con passione e siamo già alla ricerca della prossima avventura! Nel frattempo, rimanete aggiornati su tutti gli eventi in Romagna sulla nostra pagina Spuntoweek!

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