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Fotografia Emilia Romagna | le 3 tappe da non perdere

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“Credo che la fotografia e il cinema possano aiutare a innalzare il livello di consapevolezza sui problemi che dobbiamo affrontare. L’arte non formula politiche o ha la capacità di cambiare le regole, ma di certo può adoperarsi per sensibilizzare le persone e contribuire al dibattito. E questo può dare luogo a un cambiamento ancora più grande”

 

(Edward Burtynsky)

 Scopri con noi le tappe di Fotografia Emilia Romagna da non perdere nelle prossime settimane!

 

  1. MAST BOLOGNA

Anthropocene

TEMPO DI LETTURA

3 minuti

Qualcosa di inimmaginabile e straordinario. Se esiste un esempio in Emilia Romagna di come si dovrebbe fare cultura in Italia è proprio qui, al MAST dove arts experience and technology diventano una cosa sola.

Ne avevamo parlato anche lungo i percorsi delle architetture contemporanee, ve lo ricordate?

Emilia Romagna, qui l’ingresso è gratuito per una mostra che indaga l’impronta umana sulla terra combinando fotografia, cinema, realtà aumentata e ricerca scientifica. Tre artisti per un esperienza immersiva unica “paragonabile alla quinta sinfonia di Beethoven“.

Ma veniamo al titolo, che cos’è Anthropocene?

Tutto ciò è il frutto della collaborazione tra il fotografo di fama mondiale Edward Burtynky e i pluripiremiati registi Jennifer Baicheal e Nicholas del Pencier. E’ basato sulla ricerca del gruppo internazionale di scienziati Anthropocene Working Group impegnato nel raccogliere prove del passaggio dall’attuale epoca geologica – l’Olocene , inziata circa 11.700 anni fa – all’Antropocene (dal greco anthropos, uomo). La ricerca è volta a dimostrare che gli esseri umani sono diventati la singola forza più determinante del pianeta. 

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Dalle barriere frangiflutti edificate sul 60% delle coste cinesi alle ciclopiche macchine costruite in Germania. Dalle psichedeliche miniere di potassio nei monti Urlai in Russia alla devastazione della Grande barriera corallina australiana. Dalle surreali vasche di evaporazione del litio nel Deserto di Atacama alle cave di marmo di Carrara e ad una delle più grandi discariche del mondo, a Dandora in Kenya.

Gli esseri umani influenzano il pianeta da lungo tempo. Con l’avvento dell’industrializzazione, circa 250 anni fa, questa influenza ha acquisito una portata sempre più crescente. La nostra condotta provoca l’acidificazione degli oceani, l’aumento della temperatura media annua sulla Terra e limita fortemente la riproduzione di molte specie animali sino a metterne addirittura a rischio la sopravvivenza. L’impatto dei comportamenti umani condiziona l’esistenza di ogni organismo vivente del pianeta.

Sul finale, ci ricorda che anche le nostre abitudini quotidiane possono fare la differenza in tal senso…andate a vivere questa straordinaria esperienza immersiva!

L’esposizione resterà aperta fino al 5 gennaio 2020.

  1. MUSEI SAN DOMENICO

Steve McCurry - Cibo

Deve ancora inaugurare e noi per questo lo annunciamo in anticipo. Dal 21 settembre al 6 gennaio, ai Musei San Domenico a Forlì , la prima mondiale di un’esposizione inedita con gli scatti del fotografo 4 volte vincitore del World Press Photo. Un racconto fotografico sul cibo come elemento universale, pur così diverso da Paese a Paese, un giro del mondo sui modi di produrlo, trasformarlo e consumarlo nella messa in evidenza del suo valore. Dall’attenzione al non spreco e alla cultura a cui lo stesso rimanda, ponte di conoscenza tra i popoli. 80 gli scatti in mostra made by Steve McCurry, il fotografo che ha creato con uno scatto il simbolo dei conflitti afgani degli anni ottanta.

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Da sabato 21 settembre 2019 a lunedì 6 gennaio 2020, i Musei San Domenico di Forlì (Piazza Guido da Montefeltro 12) accolgono la mostra “Cibo”: un’esposizione inedita a livello mondiale con immagini per larghissima parte mai esposte e stampate prima.

 

Prodotta da Civitas srl, con il sostegno della Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì, è parte del capitolo “Mostre del Buon Vivere” dell’omonimo progetto di marketing territoriale di cui ha fatto parte anche il Festival Mosto ai Poderi dal Nespoli che avevamo raccontato qualche settimana fa, ve lo ricordate?

Il progetto scenico della mostra si sviluppa in cinque sezioni che seguono il ciclo di vita del cibo. Le fotografie, scattate da McCurry tra America Latina, Asia ed Europa nel corso della sua carriera ultratrentennale, sono accompagnate da strutture scenografiche e da video che rendono la visita un’esperienza immersiva dal punto di vista fisico ed emozionale.

Per questo ringraziamo la curatrice, Monica Fantini, da sempre in prima fila per trasformare la Romagna in Terra del Buon Vivere mixando economia etica, equità, benessere, salute, coesione, solidarietà.

  1. SAVIGNANO IMMAGINI FESTIVAL

Lungo le rive del Rubicone

Nato nel 1992 come Portfolio in Piazza, il SIFEST Savignano Immagini Festival di Savignano sul Rubicone è oggi uno dei più longevi festival di fotografia in Italia. Si è svolto, grazie alle amministrazioni che si sono succedute, ininterrottamente per ventotto edizioni. Nel 2017 è stato riconosciuto dal MIBACT, Ministero dei Beni Culturali, tra i più importanti in Italia. Visto che parliamo di Fotografia Emilia Romagna, ricordiamo che purtroppo non esiste ancora in Italia un progetto di legge chiaro e determinato sulla fotografia. Sempre nel 2017, l’anno del riconoscimento al SiFest, il Ministro Franceschini aveva avviato un piano strategico al fine di conservare, valorizzare e diffondere la fotografia in Italia come patrimonio storico e linguaggio contemporaneo.

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Come succede spesso in Italia, è stato poi interrotto con il susseguirsi dei Governi. Ci auguriamo, ora, visto che il Ministro è tornato, che questo progetto venga ripreso in mano al fine di creare un indotto culturale forte che possa restituire linfa vitale a questi territori, molto spesso in scacco alla burocrazia.

Il tema che ogni anno si sviluppa in questo festival ha delle identità e dei messaggi da regalare al suo pubblico. Il tema della scorso anno era On Being Now,cercando di rispondere all’interrogativo su chi siamo oggi e cosa vuol dire stare su questo pianeta. Qualche anno fa si parlò di confini con Alea Iacta Est, una frase pronunciata da Giulio Cesare e molto cara a questo territorio e che racchiudeva in sè il tema del confine e del suo superamento. Quest’anno si parla di Seduzioni che dal latino “seducere” significa letteralmente condurre a sé, tra fascinazione e mistero.

Lo potete visitare trovando su SiFest.it tutte le info e gli orari, passeggiando nella bella cittadina del Rubicone, tra una mostra e un piatto culinario preparato apposta per l’occasione dai ristoranti che troverete in centro storico. E poi se vi va, potete attraversare come Giulio Cesare il noto fiume..ma..attenzione! Poi non si torna più indietro!

Vi abbiamo invogliato a vedere questi bellissimi posti? Anche a voi è venuta voglia di scattare e di creare vero?

Seguiteci nelle nostre esperienze di SpuntoLAB per dare sfogo alla vostra immaginazione!

 

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