Ristorante La Rocca
Cosa significa lavorare e gestire un Ristorante nel borgo di Verucchio?
E’ possibile oggi creare una buona e solida collaborazione anche con gli Enti territoriali?
Lo abbiamo chiesto al Sig. Andruccioli Michele, proprietario del ristorante La Rocca.
Quali sono i tratti distintivi della vostra Ristorazione?
Il nostro lavoro si fonda su un unico concetto: fare le cose come si facevano un tempo. In primo luogo, le nostre ricette sono una vera e propria eredità delle tre generazioni che ci hanno preceduto. La pasta, per esempio, è fatta rigorosamente a mano con il metodo che seguiva mia nonna più di 70 anni fa.
Inoltre, la nostra cucina mira a valorizzare i prodotti del territorio: formaggi e salumi non vengono da fuori, ma da una piccola azienda agricola con la quale collaboriamo da tanti anni. Per le carni che proponiamo in menù, invece, ci appoggiamo ad aziende dell’Appennino con una filiera molto corta, che permette un’ottima tracciabilità delle materie prime.
Che rapporto c’è tra la vostra tradizione e la modernità?
Negli ultimi tempi, le persone si preoccupano molto della qualità, della preparazione e degli ingredienti di ciò che mangiano. Il segreto è raccontare al cliente tutto ciò che caratterizza un piatto: come vengono elaborate le materie prime e da dove provengono.
Certo, oggi vanno molto di moda i piatti vegani e vegetariani, ma la nostra cucina tradizionale non ne risente, dato che questa si fonda sul mangiare bene e, soprattutto, sul mangiare sano.
Ho notato, tuttavia, che alle persone piace “sentirsi a casa” quando mangiano fuori. Quindi, penso che nonostante il passare delle generazioni, i clienti continuino a venire da noi non solo per la qualità, ma anche per il semplice sentirsi in famiglia. Che rapporto c’è tra la vostra tradizione e la modernità?
Negli ultimi tempi, le persone si preoccupano molto della qualità, della preparazione e degli ingredienti di ciò che mangiano. Il segreto è raccontare al cliente tutto ciò che caratterizza un piatto: come vengono elaborate le materie prime e da dove provengono.
Certo, oggi vanno molto di moda i piatti vegani e vegetariani, ma la nostra cucina tradizionale non ne risente, dato che questa si fonda sul mangiare bene e, soprattutto, sul mangiare sano.
Ho notato, tuttavia, che alle persone piace “sentirsi a casa” quando mangiano fuori. Quindi, penso che nonostante il passare delle generazioni, i clienti continuino a venire da noi non solo per la qualità, ma anche per il semplice sentirsi in famiglia. Obiettivi o cambiamenti in vista?
In realtà, abbiamo sistemato parte del locale e ristrutturato la terrazza proprio due anni fa.
Grazie a questi lavori, siamo riusciti a crearci una nuova identità e abbiamo capito che i tempi sono cambiati.
A questo proposito, insieme a chi lavora per noi sotto il profilo marketing e vendita, abbiamo scelto una linea che promuova una filosofia volta ad accattivare il cliente e a portarlo da noi in modo del tutto volontario, dato che non vogliamo assillarlo. Parlaci di Verucchio, anche a livello turistico
Penso che Verucchio abbia delle potenzialità incredibili. C’è stato un periodo in cui diversi locali storici hanno dovuto chiudere a causa della concorrenza spietata che subivano. Nel tempo, però, la situazione è cambiata, grazie soprattutto alle attività promosse dal Comune e dalla Pro Loco per riqualificare il borgo. Tra tutte, l’istituzione di feste e appuntamenti per dare maggiore visibilità a Verucchio e richiamare visitatori, la rivalutazione del Castello, utilizzata ora anche come location per gli eventi e la rimessa in discussione del Teatro.
Tuttavia, alcune attività, come botteghe o alimentari, non sono state così fortunate, nonostante siano un forte simbolo di identità e tradizione. Purtroppo, le grandi catene di supermercati aperte a Villa Verucchio hanno inferto il colpo di grazia su queste aziende, ma sono convinto che un cambio di mentalità potrebbe ancora rimetterle in luce.
Negli anni hai notato dei cambiamenti a livello turistico?
Verucchio è strategico in estate, dato che ha la fortuna di essere in campagna, dove “gira aria”, come diciamo noi. È questo, infatti, il periodo in cui registriamo molta più affluenza. Per questo, infatti, creare appuntamenti anche dall’autunno alla primavera porterebbe sempre più persone da noi. Per fortuna, però, ci stiamo lavorando. Lo dico perché ho collaborato all’organizzazione della Fiera di Santa Croce, che è stato un enorme successo: poche cose, fatte bene, volte a valorizzare la tradizione. Di conseguenza, ti posso garantire che se si creeranno eventi con la stessa mentalità, Verucchio sarà potentissima. E vorrei anche aggiungere che Verucchio innevata è uno spettacolo. Collabori con qualche Ente o qualche altra Struttura?
Non mi sono mai legato a qualcuno, ma non lo escludo per il futuro. Mi arrivano spesso chiamate dagli Hotel o dalle Case Antiche per mandarmi qualche cliente, ed è sempre un piacere trattarli con un occhio di riguardo. Questo perché un cliente torna se è stato bene e se è stato coccolato. Per fortuna, questo aspetto a Verucchio non manca e, grazie al lavoro di tutte le strutture, sia ristoranti che hotel o agriturismi, si è creato un gioco di squadra molto genuino in cui un cliente mio è un cliente di tutti. Insomma, una vera e propria stretta di mano.
