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Una giornata a Comacchio: silenzio e colori di Laguna

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Una giornata a Comacchio:

silenzio e colori di Laguna

Una piccola Venezia con gli spazi metafisici di Ferrara, dechirichiana, ma con la vivacità del Porto Canale di Cesenatico: è quasi impossibile cercare di definire in una sola parola l’unicità di Comacchio. Visitata al crepuscolo, straordinario momento di passaggio dal tramonto alla sera in cui il cielo si fa color turchese, essa esprime al meglio la propria essenza.

Sono sempre le fasi borderline, al limite, indefinite, quelle più belle: passeggiando a bordo canale le case che nella sponda opposta vi si affacciano sono come tasti di colori differenti su un pianoforte silenzioso che noi “suoniamo” percorrendolo. La tastiera è l’acqua che ci restituisce i suoi variopinti riflessi. Rete di ponti e Museo sull’acqua

“Come il pesce colà dove impaluda / ne i seni di Comacchio il nostro mare, / fugge da l’onda impetuosa […] ” : così i versi di Torquato Tasso dalla sua Gerusalemme Liberata (VII,46) e quelli di Ariosto, che cita Comacchio nell’Orlando Furioso, ci danno il benvenuto arrivati al Trepponti (XVII secolo), l’eccezionale scalinata all’ingresso della città anfibia, dove ha inizio la nostra giornata a Comacchio.

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Per magnificenza pare un arco trionfale che ci invita all’interno di uno scrigno eccezionale, ma è anche simile alla maternità di una chioccia che protegge all’ombra delle sue volte le batane, le tipiche imbarcazioni comacchiesi: queste ultime, con un servizio gratuito offerto dalle associazioni volontarie della città, ci permettono di percorrere l’incantevole paesino attraverso placide acque.

A piedi superiamo l’Antica Pescheria (del XVII secolo) e sulla destra scorgiamo una graziosa insegna dipinta a mano. Decidiamo così di fermarci per una merenda mattutina: è l’Antica Forneria, che ci attira al suo interno per assaggiare la dolce Anguilla Regina.

Coccolati dai buonissimi biscottini alla vaniglia, proseguiamo la passeggiata e ci accorgiamo che alcune abitazioni color pastello hanno attraccate a sé le proprie imbarcazioni: non di rado siamo sorpresi da ragazzotti comacchiesi sfreccianti sull’acqua!

Al Ponte degli Sbirri la vista è incantevole: da una parte l’ottocentesco Palazzo Bellini, dall’altra l’Antico Ospedale degli Infermi (XVIII secolo) al cui interno troviamo il Museo del Delta Antico. Imperdibile per chi ama l’archeologia e per il suggestivo allestimento, è il prezioso carico della nave romana di Comacchio, un’autentica Pompei del mare; merita di essere vista, inoltre, la sezione dedicata alla città etrusca di Spina, con ricchi corredi dalle tombe. Decidiamo di pranzare presso uno dei ristoranti affacciati sul canale e, seduti su un barcone a pelo dell’acqua, gustiamo rilassandoci al sole una farcita piadina con anguilla grigliata ai ferri, accompagnata da un buon calice di  Fortana DOC. Gente di … laguna!

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Insediamento tardo-romano, durante la giornata a Comacchio impareremo che sale e pesca ne hanno fatto la fortuna e la fama antica: grazie alla sua acqua di valle placida feconda, Comacchio era ed è tuttora la culla ideale per le anguille. La storia e la lavorazione di questa specie palustre è, per la città lagunare, uno degli elementi caratterizzanti.

Dal Porticato dei Cappuccini una passeggiata lungo il loggiato più lungo d’Italia ci conduce fino all’Antica Manifattura dei Marinati, complesso della fabbrica del marinato perfettamente ristrutturato e tornato in funzione, dove è possibile visitare la “Sala dei fuochi”: dentro scopriamo ben 12 camini utilizzati per la cottura allo spiedo delle anguille, prima della marinatura.

Per completare l’infarinatura sulle antiche tradizioni comacchiesi e vivere pienamente una giornata a Comacchio, prendiamo l’auto e ci spostiamo pochi chilometri dal centro cittadino, dove la Salina di Comacchio testimonia, in un’area di circa 4 ettari, la produzione dell’oro bianco, antica quanto gli Etruschi.

Nel tardo pomeriggio ci immergiamo totalmente nella natura al Parco del Delta del Po. Mentre passeggiamo nelle Valli di Comacchio, sopra le nostre teste, vediamo i fenicotteri in volo all’ora del tramonto. Per concludere in bellezza la nostra giornata a Comacchio decidiamo, muniti di binocolo e macchina fotografica, di partire per un giro in motonave alla scoperta dei casoni valle. Marinata, Fritta o in Umido … è l’Anguilla!

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Un po’ in tutte le salse, trionfa sulla tavola comacchiese cucinata in mille modi: l ’anguilla è davvero incredibile, e non solo nel sapore. Basti pensare che questo animale percorre ogni anno circa 7000 chilometri, dal Mar dei Sargassi fino al Delta del Po, per riprodursi e deporre le proprie uova: da secoli si pescano nelle Valli di Comacchio questi ottimi pesci le cui carni, attraverso la tradizionale marinatura, si conservano tutto l’anno. Per questo motivo l’anguilla marinata di Comacchio è riconosciuta oggi come presidio Slow Food.

I sapori di un’antica tradizione

Tutti i fine settimana fino al 14 ottobre a Comacchio si possono gustare i sapori di mare godendo di un’incantevole atmosfera serale … alla Sagra dell’Anguilla! All’Antica Manifattura dei Marinati, sabato e domenica dalle 10.30, si può assistere alla spiedatura e alla cottura dell’anguilla davanti al fuoco dei camini, come da tradizione: un ristorantino allestito all’interno della fabbrica dà inoltre la possibilità di assaggiare questo piatto tipico. L’appuntamento più coinvolgente si svolge domenica 14 ottobre alle ore 17.30 con la gara dei Vulicepi doppi: i migliori barcaioli comacchiesi si sfidano nei canali con le imbarcazioni tradizionali per conquistarsi il titolo di “miglior paradello di Comacchio 2018”.

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