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Tenuta Uccellina | Una tradizione di famiglia legata al territorio

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Eccoci di nuovo qua, con le interviste di SpuntoLAB! Oggi siamo a Russi, nel ravennate, e siamo con Hermes, il proprietario di una bellissima tenuta: Tenuta Uccellina. Un piccolo paradiso del vino..

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Ciao Hermes, da quanto tempo esiste tenuta Uccellina e cosa fa la vostra azienda?

 

La nostra azienda nasce a metà anni Ottanta dalla passione di mio padre che fin da ragazzino aiutava il nonno in campagna, soprattutto nella vinificazione. Da lì in avanti ha intrapreso la strada della produzione in bottiglie di vino cambiando quello che voleva fare la famiglia, ovvero grandi quantità di sfuso.

 

Fino agli inizi del Duemila la produzione era incentrata su tutti i vitigni classici romagnoli: Sangiovese, Albana, Pagadebit, Cagnina e Vino Novello. Da lì in poi abbiamo subìto un’inversione completa di produzione a vantaggio di due vitigni riscoperti, l’uva Longanesi, che è diventato il vino principe dell’azienda, e l’uva Famoso, che prende tutta la fascia romagnola da Rimini al ravennate, dal mare alla pianura. Qual è il vostro prodotto d’eccellenza?

 

E’ sicuramente il Burson etichetta nera. Ha ricevuto molti apprezzamenti sia a livello locale che all’estero, ed è un po’ diventato un simbolo dell’azienda. Chi inizia a conoscerci arriva principalmente dopo aver provato questo prodotto.

 

Qual è la clientela della Tenuta Uccellina?

 

Si dividono su tutti e tre i rami: la clientela privata, ovvero quelli che vengono direttamente in azienda, la ristorazione, dove arriviamo tramite i distributori, e l’estero – da dove arriva il 40% del nostro fatturato – suddiviso tra l’Europa, l’Asia e in parte l’America.

A livello di personale invece, mi sembra di capire che siete a conduzione familiare

Si, siamo a conduzione familiare, come spesso succede in Emilia Romagna. Siamo io, mio padre e mia madre. Io sto terminando gli studi di enologia e ho sempre preferito l’aspetto produttivo dell’azienda, dunque l’aspetto enologico e agronomico.

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Fiere, ne fate? E se si dove?

Non facciamo tantissime fiere, però cerchiamo di farle mirate. Vinitaly e Enologica sono le uniche due fisse che facciamo in Italia.  All’estero da ormai tre anni partecipiamo ad un tour europeo che tocca Belgio, Germania, Olanda e Danimarca in un singolo evento mirato sulla Romagna.  L’anno scorso siamo stati a New York e Las Vegas e precedentemente a Hong Kong, una fiera stile Vinitaly.

Come funziona il processo produttivo della Tenuta Uccellina?

Il nostro processo produttivo si sviluppa tutto all’interno dell’azienda, dalla ricezione delle uve, alla pigiatura, alla raspatura. In base che sia uva bianca o uva rossa andrà prima o dopo in pressa. Il mosto defecato viene messo in vasche frigo a temperatura controllata. Una bassa temperatura di fermentazione per i bianchi è fondamentale. Per quello che riguarda i rossi, vengono messi direttamente in fermentino per le fermentazioni e poi passano in pressa per separare le bucce. Una parte di rosso è stoccata in acciaio, altre passano al legno.

Oggi si parla tanto di biologico e di biodinamico, voi della Tenuta Uccellina cosa ne pensate?

Noi come azienda non siamo né biologici, né biodinamici. Non c’è un motivo particolare, magari non crediamo in questa cosa come molte altre aziende fanno. A volte diventa più un aspetto di marketing che la vera filosofia di quello che è il biologico. E poi si entra in un discorso articolato. In realtà produttive come la Romagna, dove ti trovi distese di campi a produzioni differenti, non puoi pretendere che il tuo vicino rispetti tutte le normative del biologico mentre tu lo stai facendo. Quindi qualcosa può finire nelle tue piante. Ancora peggio però è l’utilizzo di rame. Sono sempre piccole quantità, ma è comunque un metallo che a lungo andare si accumulerà nel terreno.

Ci sono poi state annate, come quest’ultima, dove le patologie per le viti si sono fatte sentire parecchio. In alcuni appezzamenti a regime biologico si è faticato a mantenere le viti sane. Andando in una vendemmia, come quest’anno, dove l’uva è maturata tardi, in quelle viti che hanno avuto prima un attacco di peronospera si vedevano le foglie bruciate. Di conseguenza si fa fatica a portare l’uva in maturazione, perché l’uva il nutriente lo prende proprio dalla fotosintesi che viene fatta tramite le foglie.

I cambiamenti climatici, quanto incidono sulla vostra attività?

Sicuramente è una problematica importante che da qui in avanti si farà sentire sempre di più. Sia per un discorso di zone, per un netto cambiamento delle zone dedicate alla viticoltura, sia per l’aspetto di prodotto, perché bisognerà regolare bene le scelte sia di raccolta che di stile di produzione. Se la problematica si limitasse a raccogliere l’uva prima, basterebbe anticipare tutto e non sarebbe neanche così drastica la questione; ma il problema più grosso è quello delle zone votate alla viticoltura, zone che ora lo sono e in futuro non lo saranno più. Il legame con il territorio ha creato per la Tenuta Uccellina motivo di crescita aziendale?

 

Certamente. E’ stata la fonte principale di miglioramento e, ancor più, di sostentamento, soprattutto nel momento della forte crisi dei primi anni Duemila. Lì il forte legame col territorio si è palesato con questi due vitigni riscoperti (l’uva Longanesi e l’uva Famoso, ndr) che si sono rivelati adatti per la produzione di vino con caratteristiche che sono state molto apprezzate, e questo è stato possibile proprio grazie ad un forte legame con il territorio. Sono vini locali, con una forte storia alle spalle, e hanno fatto sì che la produzione aumentasse notevolmente. Il territorio, quindi, ci è venuto in aiuto e questi due prodotti ci hanno dato nuova vita. Se fossimo stati in collina, ad esempio, sarebbe stata molto più dura e avremmo dovuto inventarci qualcos’altro.Che rapporto ha l’azienda con il web e la comunicazione?

E’ un rapporto importante, perché il mondo di oggi va veloce e col web hai più possibilità di arrivare al consumatore finale. Non è troppo incentrato ad un discorso di ricerca, di intermediari, di distribuzione. I social sono una buona arma di comunicazione che utilizziamo.Eccoci giunti a fine intervista, ed ora ci facciamo un giro nella bella tenuta, assaggiando insieme ad Hermes qualche vino fresco di imbottigliamento.

Ringraziamo tantissimo lui e sua madre, Antonietta, per la bellissima accoglienza..noi vi diamo appuntament o alla prossima intervista!

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