Borghi di Romagna, miniera d’oro per il turismo
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Che i borghi di Romagna rappresentino la principale attrattiva del nostro entroterra non è una novità. Almeno, non per noi, che ne parliamo da ormai molto tempo..!
Non di un mese fa la piccola Gradara è stata proclamata “Borgo dei Borghi” da Rai3 nella trasmissione Kilimangiaro; mentre in questi giorni è uscita la guida de “I Borghi più belli d’Italia”, dove fra i 279 borghi più belli del nostro Paese spiccano eccellenze locali come San Leo, Verucchio, San Giovanni in Marignano, Brisighella, Montefiore Conca e Montegridolfo.
Questa guida, con 2000 fotografie, 1500 eventi, 800 piatti e prodotti tipici, 450 musei e gallerie collabora e pubblicizza oltre 8000 operatori, e presenta una delle risorse turistiche più interessanti e preziose per il nostro paese.
Speriamo che questi numeri aiutino a comprendere perché non ci stanchiamo di parlare di marketing turistico e borghi di Romagna, in una terra che è da decenni votata al turismo balneare.
Turismo dei borghi: qualche cifra
Parlare di turismo nei borghi italiani significa parlare di un mercato in crescita. I 279 comuni presi in esame ricoprono appena il 4.3% del territorio nazionale, ma hanno visto aumentare l’afflusso di visitatori italiani e internazionali di 24 milioni di unità fra il 2016 e il 2017, con una permanenza media di circa 3.8 giorni (dati Istat provvisori, ma già molto significativi).
Per una destinazione come quella romagnola, ormai arrivata a un punto molto avanzato di maturazione del prodotto turistico, trovare nuovi mercati in cui emergere è importantissimo. Diversificare la propria clientela rivolgendosi a un target fortemente interessato e con capacità di spesa medio-elevata è la maniera migliore per dare nuova linfa al marketing turistico e uscire dalla crisi, perché permette di partire da basi solide o in via di sviluppo.
Turismo esperienziale, un potenziale da sfruttare
Il turismo esperienziale è la forma di turismo di questo inizio millennio. Il turista vuole tornare viaggiatore: i suoi obiettivi quando sceglie un viaggio sono vivere emozioni autentiche, assaggiare un prodotto tipico, conoscere la storia di un luogo e magari arricchire il proprio bagaglio culturale. E il borgo storico è la risposta perfetta a questo tipo di ricerca: uno scrigno di ricordi e sapori, conservatisi immutati nei secoli oppure rivisitati per un pubblico moderno. Chi viaggia vuole incontrare persone vere e condividere con loro un’esperienza unica, partecipare alle attività locali, vivere la quotidianità del luogo che visita, con le sue tradizioni, usi e costumi. In due parole: non vuole più sentirsi “un turista”.
I borghi di Romagna rappresentano dunque una ricchezza immensa a pochi chilometri da quelle spiagge su cui sempre meno turisti decidono di trascorrere le loro vacanze: quegli operatori che hanno deciso di promuoversi nel turismo esperienziale stanno davvero seguendo la strada giusta per rinnovare la propria offerta e continuare a crescere.
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