È uscita la classifica delle 52 destinazioni più belle del mondo redatta dall’illustre New York Times. L’Italia si conferma come uno dei paesi più amati al mondo (è nella top 5), e fra le località presenti nella lista della testata statunitense figura anche Rimini.
Una questione di nomi
La cronaca locale, naturalmente, ha dato alla cosa ampio risalto, e a ragione: oltre a Rimini, rappresentano l’Italia solo la Basilicata e l’Alto Adige. Un dato molto importante da sottolineare, però, è che la Basilicata si piazza al 3° posto, l’alto Adige al 50° (tecnicamente terzultimo); e soprattutto, a comparire in classifica non è propriamente Rimini.
Il New York Times, infatti, inserisce al 40° posto la regione Emilia-Romagna, soffermandosi in particolare su Rimini e Bologna.
Cosa contraddistingue la città romagnola agli occhi dei giornalisti statunitensi? Per prima cosa, il suo forte legame con la cultura, in particolare con Federico Fellini: la riapertura del Cinema Fulgor ha sicuramente risvegliato l’interesse degli americani, grandi estimatori del regista. Anche il cibo gioca un ruolo fondamentale, ma viene legato maggiormente a Bologna, con il parco agroalimentare FICO di Eataly a fare da polo di attrazione. In questa sorta di Disneyland della cucina italiana è possibile esplorare frutteti, giardini, mercati, ristoranti e partecipare a workshop dedicati al settore food.
Cosa ci dice questo di come viene percepita la Romagna all’estero? Sicuramente che non è una regione a sé: non lo è a livello amministrativo, e spesso non lo è neppure agli occhi dei nostri “vicini di casa” italiani; figurarsi all’estero.
Eppure la Romagna si distingue dalla vicina Emilia per storia, tradizioni artigiane e culinarie, arte e cultura…
Nonostante questo, non viene mai identificata come un territorio a sé, al contrario di quanto accade ad esempio per la Costiera Amalfitana in Campania e le Cinque Terre in Liguria.
L’esigenza di un brand riconoscibile
È vero che il New York Times ha incluso Rimini nella sua lista, ma Rimini non è l’unica città che rappresenta la Romagna. Ci sono tante città e tantissimi piccoli e grandi paesi dell’entroterra che meritano attenzione, mete turistiche con molto da offrire – e che possono essere promosse grazie ai tanti strumenti per comunicare sul web.
Basti pensare a Poggio Torriana, con ben due borghi malatestiani pieni di fascino e da cui si vedono panorami unici nel loro genere, oppure a Sogliano sul Rubicone, dove si produce il famoso formaggio di fossa, certificato DOP (denominazione di origine protetta), e dove rivive la tradizione delle teglie di Montetiffi, esempio di antico artigianato locale.
Gli esempi sono i più diversi, a testimonianza che la Romagna ha tanto da offrire, non solo una vacanza al mare con tutti i servizi e un’accoglienza calorosa, che fa sentire i viaggiatori come a casa. Questo territorio non ha nulla da invidiare a regioni che invece vivono nell’immaginario collettivo, come la Toscana e la Sicilia, a emblema di tutto ciò che è italiano: buon cibo, tradizione, storia, natura e paesaggio.
Ciò su cui sarebbe necessario lavorare è coltivare e rafforzare un brand che aiuti a diffondere la conoscenza di questo territorio, attragga nuovi turisti e faccia crescere l’economia locale. Sono tanti i progetti che hanno tentato e fallito, forse perché la formula utilizzata non è la migliore, o forse perché dissapori interni hanno rallentato i lavori fino ad arrestarli. Non solo: così come le grandi testate che promuovono l’Italia come meta di viaggio stanno passando sempre di più dalla carta al digitale, come lo stesso New York Times o il Guardian, così anche la promozione del territorio deve necessariamente cavalcare l’onda del progresso e digitalizzarsi – iniziando finalmente a comunicare sul web e a costruire un sito web efficace.
Collaborazione, utilizzo degli strumenti innovativi (come il web marketing per hotel) e creazione di identità: questi sono gli elementi che possono portarci da essere semplicemente “Rimini e dintorni” o “parte dell’Emilia Romagna” a una vera e propria destinazione turistica a sé stante.


