Declino del turismo in Romagna:
come abbiamo creato la crisi (e come possiamo uscirne)
All’ultima edizione di TTG Incontri, una delle più grandi fiere B2B per il turismo in Italia, è stato presentato uno studio di Travel Appeal sulla percezione dei turisti in Italia. I dati racconti ed elaborati ci dicono come i viaggiatori valutano l’offerta ricettiva italiana, e i dati non sono rosei per la Romagna: non si classifica neppure nella Top 5 delle regioni più amate, nella quale invece troviamo i territori del sud. I turisti del 2016 sono attirati dal mare della Puglia, dalle sue acque cristalline e dai paesaggi mozzafiato, mentre la ormai inflazionata costa Adriatica langue. Per non parlare degli stranieri, che relegano l’Emilia Romagna a un mero 12esimo posto.
Difficile dare torto a molti di loro: l’immagine che la Romagna sta consolidando negli ultimi anni è quella di una destinazione low-cost, adatta ormai soltanto alle famiglie in cerca di servizi a tutto tondo e a buon mercato. Lontana dai fasti dei decenni passati, la Riviera non ha più l’appeal di un tempo.
Come è accaduto che una delle destinazioni più amate non solo dagli italiani ma anche dagli stranieri sia retrocessa così tanto nell’immaginario collettivo? Sono cambiate naturalmente molte cose dai favolosi anni del boom economico, e sono mutati molto anche i modi di concepire la vacanza, sempre più legata al mondo del web (basti pensare alle visite ai siti internet per hotel e ai portali turistici, oltre che al web marketing per hotel).
Con la crisi economica che sembra lontana da una risoluzione, il pubblico ha modificato in maniera preponderante le proprie abitudini di viaggio sotto molti punti di vista – e comunicare sul web in modo efficace è diventato fondamentale.
Invece di porre l’attenzione però su un contesto così ampio, che non abbiamo di fatto il potere di cambiare, pensiamo sia più efficace parlare di ciò che è stato fatto e si può ancora fare per invertire la tendenza.
Gli albergatori della Riviera sono stati investiti da questo vento di cambiamenti e non hanno tentato di adeguarsi ai nuovi turisti e alle nuove tendenze, magari sfruttando il web marketing per hotel o la possibilità di creare un ecommerce per hotel.
Spesso la gestione delle strutture ricalca pedissequamente quella dei precedenti proprietari, ancora presenti e/o ancora particolarmente ancorati all’idea che il turista “arriverà lo stesso, qualsiasi cosa venga fatta” e quindi “perché sforzarsi?”. C’è una mancanza di pianificazione e di creazione di strategie ottimali per comunicare sul web.
Neanche le istituzioni hanno davvero fatto uno sforzo concreto o efficace per scendere dagli allori e rimboccarsi le maniche: la Romagna, un territorio che ha tantissimo da offrire, non è davvero pubblicizzata come un unicum e come una destinazione piena di opportunità. Manca un vero brand, un marchio che possa comunicare efficacemente ciò che la Romagna trasmette: per questo la destinazione è ormai fossilizzata in un’immagine errata e stantia, o come parte di un’unica regione Emilia-Romagna, troppo complessa per dare un’idea unica e particolare di sé.
Cosa può dunque fare il piccolo albergatore della Riviera? È giunto il tempo di trasformare il modo di pensare e di fare business nel turismo – e di conseguenza, migliorare le prenotazioni in hotel.
Per mostrarvi che cosa intendiamo, ci piacerebbe presentarvi un esempio che potrebbe persino sembrare paradossale. Prendiamo in considerazione quello che non si classificherebbe come il tipico frequentatore della Riviera: il turista britannico. Siamo abituati ad immaginarcelo rilassato tra le colline del Chianti con un bicchiere di vino in mano, rigorosamente fuori pasto come nella migliore sit-com, oppure preso dallo spirito di emulazione dei grandi avventurieri del Grand Tour, non di certo a crogiolarsi sulle spiagge della Riviera.
Dimentichiamo però che la Romagna non è decisamente solo il suo mare, ma ha molto più da offrire: cose che forse anche il nostro amico di Londra potrebbe gradire anzi: di cui potrebbe innamorarsi.
Può darsi allora che il problema stia proprio qui: stiamo davvero valorizzando il nostro patrimonio?
Ma soprattutto, ci rendiamo davvero conto di quello che abbiamo, per poi saperlo comunicare sul web al meglio? Si sente parlare spesso di tutto quello che il turista straniero adorerebbe “se solo lo conoscesse”.
Ma la mancanza di comunicazione, in un contesto globale in cui le informazioni sono a portata di click, non è solo una scelta, ma una scelta decisamente sbagliata. Come correggere il tiro?
Ciò che è sempre sembrato lontano e irraggiungibile, oggi diventa vicino e accessibile. Invece di presentare allo straniero un’offerta standardizzata e ordinaria, semplicemente tradotta nella sua lingua, è importante creare una proposta pianificata per tempo e fatta a misura delle sue esigenze, oltre a comunicarla attraverso il web, che accorcia in maniera enorme le distanze, e rappresenta un investimento semplice da realizzare e con un potenziale enorme – ad una spesa di certo più contenuta di un tempo. In questo senso, gli strumenti del web marketing per hotel e la possibilità di creare ecommerce per hotel sono un patrimonio da sfruttare.
È in questo modo che facciamo scoprire il territorio al nuovo pubblico e a nuovi mercati, che possiamo coprire anche favorendo la destagionalizzazione del turismo romagnolo.
Abbiamo cercato di dare quindi un quadro di quello che poche azioni, ma ragionate, possono fare per prendere di petto la situazione attuale e rilanciare davvero il turismo in Riviera. L’importante ora è cominciare a far parte della soluzione, e smettere di essere il problema.


