Il Turismo del gusto in Romagna:
una risorsa per destagionalizzare
Il turismo enogastronomico si è ormai affermato sulla scena nazionale e internazionale come una delle principali forme di viaggio leisure. Il turismo del gusto in Romagna offre prospettive molto interessanti, da coltivare mettendo in campo strategie efficaci per comunicare sul web.
Complice una cultura del cibo sempre più diffusa e raffinata, aumentano i viaggiatori attratti dalle tradizioni gastronomiche di una località, dalle eccellenze in ambito di cantine e ristorazione e dalla partecipazione a manifestazioni enogastronomiche. E non si tratta solo di Italiani, ma di foodie provenienti da tutto il mondo.
Chi è il food traveller
Questo tipo di viaggiatore è particolarmente interessato a scoprire l’autenticità di un luogo al di là della classica offerta turistica, alla ricerca delle sue tradizioni e in particolare delle sue specialità culinarie: è attento a presidi slow food, ai prodotti a km 0, alle specialità bio, ma il suo interesse si estende ad ampio raggio a tutte le eccellenze della ristorazione locale. In parallelo, aumenta l’interesse per i prodotti di origine protetta, le birre e i vini artigianali o biologici.
Questo viaggiatore si sposta per scoprire nuovi luoghi e nuove culture “assaggiandoli” attraverso la cucina; di conseguenza, la sua propensione alla spesa in questo ambito è più alta della media. Il foodie spende per partecipare a degustazioni, eventi e laboratori, ma anche per acquistare prodotti locali da riportare a casa dopo il viaggio. Inoltre è propenso a condividere la sua esperienza di viaggio sui social media, specialmente con fotografie su Instagram e su Facebook, il che ha un impatto fortemente positivo per l’immagine della destinazione – e può addirittura aiutare a migliorare il posizionamento su TripAdvisor di un hotel o un ristorante.
Secondo un recente studio dell’ENIT, i paesi che risultano più attratti dal turismo enogastronomico sono:
– Austria, Germania, Francia, caratterizzati dalla più elevata propensione alla spesa turistica;
– Belgio e Regno Unito (i cui cittadini viaggiano per tutto l’arco dell’anno, anche più volte l’anno);
– Russia (i cui abitanti tendono a viaggiare in occasione di ferie e festività locali).
Non dovremmo tralasciare i paesi emergenti che, se coinvolti con il dovuto anticipo, possono costituire un nuovo segmento di mercato su cui puntare al fine di espandere la stagione turistica, sfruttando gli strumenti di web marketing per hotel e località turistiche. Un ampio bacino di persone potenzialmente interessate al turismo del gusto in Romagna.
Le prospettive del turismo del gusto in Romagna
Il turismo enogastronomico rappresenta un mezzo potente per ridurre la stagionalità connessa al turismo balneare, valorizzando l’offerta del territorio anche durante la bassa stagione, purché si pianifichi con cura come comunicare sul web e come promuovere la destinazione.
La Romagna è una delle culle italiane della buona cucina ed offre, oltre a ristoranti ed enoteche, anche tante botteghe, cantine ad aziende agrituristiche dove assaggiare e degustare, fare acquisti, ammirare la sapienza artigiana dei produttori locali o imparare in prima persona con corsi e laboratori.
Il turismo del gusto in Romagna può proporre viaggi che costituiscono una vera e propria esperienza gustativa, incentrata sui sapori e sull’artigianato del gusto. In quest’ottica assume un ruolo di primo piano l’entroterra, ricco di prodotti tipici, spesso DOP o IGP, e costellato di cantine e aziende agrituristiche aperte al pubblico.
Questa nuova nicchia di mercato rappresenta un’eccellente opportunità di destagionalizzazione, da sfruttare attraverso gli strumenti del web marketing per hotel o addirittura un ecommerce per hotel. Un tipo di turismo che è in grado di attrarre sia gli “habitué” della Riviera sia viaggiatori di altri paesi europei, che devono ancora scoprire le ricchezze enogastronomiche del nostro territorio.


