Musei curiosi in Romagna:
più arte per tutti!
Ci sono diversi piccoli musei curiosi in Romagna che attendono solo di essere scoperti, illuminando un pomeriggio uggioso o un weekend fuori porta. Lasciateveli presentare.
Che cos’è l’arte
L’arte in ogni sua manifestazione è la più alta espressione umana di creatività, immaginazione e fantasia. Esiste un linguaggio universale dell’arte che tutti gli uomini conoscono, che prende forma e visibilità attraverso la contemplazione di ciò che attira e solletica il nostro animo. L’arte è l’unica lingua che lega passato, presente e futuro, per mezzo di un sentimento insito in tutti gli uomini di tutti i tempi di ogni luogo; il piacere inteso come un desiderio capace di prendere forma. Ecco cos’è l’arte; l’animo che diventa tangibile.
L’arte non fa paura!
L’arte viene spesso considerata troppo distante e alta per arrivare a plasmare la vita delle persone, ma questo è un luogo comune: l’arte può aiutare a fermarsi per osservare, riflettere e contemplare, per arrestare il fluire e refluire delle azioni e delle passioni, per immobilizzare la vita spirituale e guardarla.
Per avvicinarsi all’arte non servono studi specifici. Molto spesso basta annullare i pregiudizi, avere un po’ di fantasia e voglia di mettersi in gioco.
Mi rivolgo a chi l’arte non la conosce, a chi la segue, a chi la ricerca da tempo o a chi, con curiosità, inizia ad avvicinarsi ad essa. Non abbiate timore! Un po’ di sana arte non ha mai fatto male a nessuno. Iniziamo con il valorizzare i musei dei comuni più piccoli, quelli che sono fuori dai circuiti turistici… e approfittiamone per farne anche pretesto di uno stile di vita più attivo!
La Romagna, terra di artisti e letterati, non manca di luoghi che possano solleticare l’animo e risvegliarci dall’abulia intellettuale. Arte in ogni luogo, anche in quelli più imprevedibili, come dimostrano i musei curiosi in Romagna che vi presentiamo.
Musicalia, il Museo delle Musica Meccanica
Il primo dei musei curiosi in Romagna di cui parleremo oggi si trova tra le colline cesenati e ripercorre 500 anni di musica meccanica. Ospitato dal 2013 a villa Silvia Carducci, questo museo è nato grazie alla passione del suo direttore artistico, Franco Severi.
In 45 minuti è possibile osservare pezzi unici e ancora perfettamente funzionanti.
E’ uno dei musei più completi e funzionali che abbia mai visitato: dal punto di vista artistico unisce storia, musica, pittura, teatro e tecnologia distribuendo le sue grandi ricchezze attraverso sette stanze. Un racconto che narra la nascita, lo sviluppo e il tramonto di un grande fenomeno culturale.
Un museo performativo capace di sviluppare le sinestesie sensoriali di ogni individuo perché mette d’accordo tutti, dai più piccoli ai più grandi, dagli intenditori ai curiosi, dagli intellettuali ai disinteressati.
Una realtà museale per essere funzionale deve avere un concept, ricerca, strategie per comunicare sul web e fuori e soprattutto una figura di riferimento che con passione e un pizzico di sana follia porti avanti il progetto. Questo museo è un unicum nel panorama internazionale, dato che ne esistono ben pochi al mondo e, come spesso accade ai migliori, vive troppo in ombra.
Un perla nera della Romagna che necessita quanto prima di risplendere nel panorama delle attrazioni. Cosa manca a Musicalia? Forse solo l’inserimento nei grandi circuiti artistici.
Mateureka
Il Museo inaugurato nel 1991 con finalità scientifiche, culturali e divulgative nel settore dell’informatica e nella storia del calcolo, è situato a Pennabilli ed è molto noto ai docenti e agli addetti ai lavori.
Rappresenta la prima iniziativa di arte e tecnologia in tutta la comunità Europea. La peculiarità del museo è quella di avvicinarsi con intuizione ed immediatezza al mondo della matematica e dei computer, ripercorrendone le tappe fondamentali della nascita ad oggi. Nei quattro piani del palazzo sono esposti centinaia di preziosi ed originali oggetti che ripercorrono la storia del calcolo e della matematica, dai sumeri, agli etruschi, ai romani, fino ad arrivare alla Summa del matematico rinascimentale Luca Pacioli. Oggetti divertenti come regoli, nomogrammi, aritmografi, calcolatrici meccaniche, elettromeccaniche e computer programmabili sono solo alcune delle ricchezze di questo piccolo museo.
Cinque buoni motivi per visitare Mateureka? Manipolare il Teorema di Pitagora, immergersi in un emozionante viaggio all’interno di un frattale, giocare nella sala dell’infinito, scoprire l’armonia equilibrata della sezione aurea e, perché no, farsi un selfie con un robot!
L’unico limite di Mateureka è quello di non essersi mai avvalso di nessuna tecnica di promozione turistica se non il passaparola tra i docenti delle scuole; ecco perché, ad oggi, conta poco più di 80 mila visitatori!
Il Museo delle curiosità
Si dice che la curiosità sia femmina e che stia alla base del divertimento. Esiste, nel centro storico di San Marino, un museo bizzarroche raccoglie nei suoi 700 metri quadrati ‘situazioni strane’, paradossali, ma tutte rigorosamente vere e documentate.
Per me è il museo per antonomasia, il padre di tutti i musei; arte allo stato puro! Il museo ha la straordinaria caratteristica di stimolare la fantasia anche in coloro che vivono di logica. Ci sono stranezze ed eccentricità impensabili come ‘l’utilissima’ trappola per pulci o il comodissimo orologio a naso dalla forma inusuale. Fanno da padrone anche gli ‘eleganti’ occhiali da parrucca, il ‘costosissimo’ asciugacapelli a petrolio oppure lo stravagante piroscafo fluviale a ruote e ad incenso, che sancisce lo scorrere del tempo con il cambio di profumo.
Un insieme di rarità che insegnano un principio fondamentale; l’arte è uno stato d’animo indescrivibile, dimostra che tutto ciò che non può essere contemplato dalla ragione, può essere creato dall’animo dell’artista. Il museo delle curiosità spiega l’inspiegabile con ironia. E’ una voce fuori dal coro rispetto agli altri musei che spesso rimangono purtroppo obsoleti, puzzano ancora di naftalina. Il suo punto di forza è il non prendersi troppo sul serio, il suo punto debole la troppa originalità, mal digerita dai fruitori troppo ‘seriosi’.
Perché i musei non funzionano.
Le nostre tre tappe alla scoperta dei musei curiosi in Romagna terminano qui.
Perché molti musei romagnoli sono reputati, sempre più spesso, luoghi noiosi da non frequentare? Perché chi entra nella maggior parte dei musei di Romagna non trova un approccio immediato e dinamico. Gli addetti museali e le guide stesse sono più preoccupati a far capire cosa l’artista volesse trasmettere con le sue opere, dimenticando che il vero artista non fa arte per gli altri, ma solo per sé stesso, e che nessuno è davvero in grado di comprendere nessuno.
Le innumerevoli informazioni didascaliche tendono a tediare il fruitore, il quale invece vuole cogliere con immediatezza il senso generale dell’opera. Poche sono le realtà ben costruite e spesso, per il principio dei vasi comunicanti, sono loro a pagarne l’insuccesso generale. Questo è il limite più evidente dei nostri siti museali che si avvalgono, molto spesso, di personale non qualificato e soprattutto scarsamente appassionato. Siamo in terra di Romagna, l’arte deve invogliare come un cibo per essere assaporata voracemente…
Qualche gusto ti piacerà di più, qualche altro meno e altri, probabilmente, non soddisferanno il tuo palato, ma non è questo il divertimento quando si assaggia?
Articolo di Sara Polidori


