Raccontare e vivere:
comunicare la destinazione turistica
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Cosa significa comunicare la destinazione turistica? Quale importanza riveste in tempi di turismo esperienziale, e quanto conta costruire un sito web efficace per raccontare il territorio?
Parliamone partendo dall’esempio di alcune realtà del territorio romagnolo.

Come “non comunicare”: il caso del Montefeltro
Il turismo esperienziale sta diventando sempre di più il modo in cui il viaggiatore si confronta e interagisce con i territori che visita.
Saper comunicare sul web la destinazione turistica, evocare l’emozione che si vivrà visitandola, è quindi di fondamentale importanza.
La comunicazione gioca un ruolo chiave nell’attirare l’attenzione e nel creare un viaggio “emotivo” nell’immaginazione della persona ancora prima che questa parta, generando impaziente attesa per il momento in cui potrà vivere queste emozioni – qui sta la chiave per comunicare sul web in modo efficace, che si tratti di siti internet per hotel o social media.
Il patrimonio di una destinazione infatti non è rappresentato solo dai suoi monumenti, dai musei e dai luoghi fisici; ne fanno parte anche tutto un insieme di elementi immateriali, come la cultura, le usanze e le tradizioni. Anche l’UNESCO ha deciso di affiancare alla propria lista di siti patrimonio dell’umanità elementi intangibili che sono definiti come “capolavori del patrimonio orale e immateriale”.
È su questo che il turismo esperienziale poggia le fondamenta, così come il web marketing turistico. Il viaggiatore non va in un luogo per vedere qualcosa, ma per vivere una nuova esperienza in tutta la sua complessità.
Comunicare la destinazione turistica: casi a confronto
Possiamo mettere a confronto diversi casi relativi al nostro territorio che esemplifichino l’importanza di avere, oltre ad un’attrattiva da offrire, anche la capacità di comunicare sul web al meglio per renderla interessante.
Uno dei patrimoni immateriali più importanti è quello della musica, che ha da sempre giocato ruoli fondamentali anche nel folklore e nell’artigianato. Proviamo a mettere a confronto diversi luoghi dedicati alla musica, come il Museo Musicalia di Cesena, il Museo del Disco d’Epoca di Sogliano, e il Museo della Radio d’Epoca a Macerata Feltria.


Esempi virtuosi di musei musicali
Il Museo Musicalia è un vero e proprio percorso nella storia della musica meccanica: dal tamburo da guerra di Leonardo da Vinci, ricostruito ad hoc per il museo, passando per gli strumenti che venivano suonati nelle piazze con una monetina o una manovella, fino alla registrazione su disco. Durante la visita guidata è possibile ammirare il funzionamento dei delicati meccanismi e riascoltare le melodie di epoche passate.
Questo piccolo gioiello tra le colline del cesenate non solo offre una visita interessante e coinvolgente, ma mantiene online una presenza attiva e costante. Il sito del museo è facile da navigare, con informazioni chiare e ben accessibili e approfondimenti a portata di click. In tutta la piattaforma sono presenti fotografie e video che risvegliano la curiosità del visitatore, permettendogli di iniziare un percorso di visita già navigando il sito.
La pagina Facebook del museo viene aggiornata con piccole chicche, eventi che si svolgono al suo interno e comunicazioni tempestive su cambi di orari o accesso. Anche su TripAdvisor il museo è recensito da più di un centinaio di utenti, tanto da aver ricevuto il certificato d’eccellenza.
Parlando di come comunicare la destinazione turistica, anche il Museo del Disco d’Epoca di Sogliano merita una menzione. Nonostante il suo sito internet sia di minor impatto fotografico, contiene tutto ciò che serve per raggiungere il museo e visitarlo, e in più è denso di informazioni sulla storia della musica e della registrazione.
Anche in questo caso viene coltivata un’attiva presenza sui social, che invita il visitatore a conoscere il luogo ancor prima di mettervi piede. (A proposito, in quest’articolo trovate qualche consiglio per gestire la pagina Facebook di un hotel).



Come “non comunicare”: il caso del Montefeltro
Nel borgo di Macerata Feltria è possibile visitare un Museo della Radio d’Epoca, ospitato all’interno di un ex convento francescano del XIV secolo: è il secondo museo pubblico della radio d’epoca in Italia.
Nonostante questo, però, il Museo non è presente sui social se non attraverso le foto dei visitatori che si sono geo-localizzati sul posto. Non esiste un sito internet, ma soltanto qualche rimando sui siti istituzionali del comune, peraltro con foto decisamente poco accattivanti.
Il turista quindi potrebbe non essere affatto a conoscenza della sua esistenza, e anche qualora l’avesse scoperto, non avrebbe interesse a visitarlo. La destinazione turistica di Macerata Feltria perde una fetta di pubblico che avrebbe potuto scoprire un pezzo di storia molto interessante di questo territorio; avrebbe potuto, se si fosse saputo comunicare la destinazione turistica.

Raccontare la propria destinazione: un duplice impegno
E’ comprensibile che non tutte le organizzazioni e istituzioni che si occupano di promuovere il territorio abbiano le stesse capacità, competenze e mezzi; tuttavia, sarebbe auspicabile che ogni luogo di interesse fosse reso fruibile nella maniera migliore e reso accessibile a un livello più immateriale.
Un museo splendido resta vuoto se non viene fatto conoscere al pubblico e la destinazione che non sa raccontarsi è destinata a essere dimenticata.
Comunicare sul web, attraverso i social o pensando a costruire un sito web efficace, è di primaria importanza, con la stessa priorità della gestione del luogo stesso.


