Piccolo grandemente amato paese di Romagna
Siamo italiani e, per questo, abituati alla bellezza. Viene da rispondere di no, che non è vero o comunque che sappiamo apprezzare ogni cosa ma, ahimè, miei cari, diciamoci la verità, non è affatto così. Facciamo un esempio e scendiamo nel dettaglio.
Immaginate di svegliarvi ogni mattina e aprire la finestra della vostra camera da letto che dà sul Ponte Vecchio di Firenze. Ieri, oggi, domani… quello davanti a voi diventerà un giorno come gli altri. Il vostro occhio non si fermerà più sulle ombre del mattino e sulle vetrine delle antiche botteghe… Ciò che vogliamo dire è che diventiamo, pian piano, parte di quello che ci circonda e perdiamo così l’occasione di meravigliarci.
Ed è per questo che oggi, con un pizzico di sana presunzione e questo articolo tra le mani, pensiamo noi a donarvi una manciata di stupore.
Siamo a Sogliano al Rubicone, 3.195 abitanti ed un milione di vite da raccontare.
Volgiamo fieri lo sguardo al Castrum Sulliani, dimora della famiglia Sillini. Scorgiamo i timori della giovane contessa Sofia prima di raggiungere all’altare il Conte Giovanni II Malatesta.
Pensiamo alla contesa con le casate dei Malatesta di Rimini e Verucchio che, con ardore, conquistano il castello nel 1312.
Pensiamo al genio di chi, per proteggere le provviste ed il formaggio dalle razzie nemiche, comincia a seppellirli nelle ormai celebri fosse scavate nel terreno.
Sfioriamo l’operato di Cesare Borgia che, proclamato nel 1501 Duca di Romagna, porta Leonardo Da Vinci a divenire Architecto et Ingegnero Generale e a posare, dunque, la sua preziosa attenzione su questo territorio.
Congediamoci, infine, con le parole del Pascoli che fanno da titolo a questo nostro scritto: “…piccolo grandemente amato paese di Romagna”.
Luogo di sorrisi
Piccolo ed intriso di storia, aggiungiamo noi che abbiamo soltanto voluto darne un accenno e sorridiamo in chiusura, sperando che lo stesso sorriso nasca anche sul volto di voi lettori di oggi, sognatori di domani.