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Turismo e musei: il binomio vincente (anche in Romagna?)

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Turismo e musei, l’eterna love story continua. Non è un mistero che il turismo culturale porti consistenti flussi turistici nel nostro paese: l’Italia ha ben 53 siti iscritti alla lista del patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, tra cui musei, parchi archeologici, chiese, borghi e monumenti. In Romagna e nelle sue vicinanze si contano ad esempio Ravenna, Ferrara e Urbino. 

Ma… certo, c’è sempre un ma.

All’estero…

Partendo dal presupposto che anche la Romagna ha molto da offrire a livello culturale, ci piacerebbe fare un piccolo confronto su come risorse simili vengono sfruttate all’estero. In particolare, vorremmo mettere a confronto Musicalia, il museo della musica meccanica di Cesena, e il suo omologo di Utrecht, nei Paesi Bassi, ovvero il Museum Speelklok.

 

Il Museo Musicalia si trova nelle colline cesenati in località Lizzano. È ospitato a Villa Silvia, una residenza di campagna nobiliare di fine Ottocento/inizio Novecento, che ospitò per molto tempo anche Giosuè Carducci. Nelle sue sale sono conservati diversi strumenti di musica meccanica, dagli organetti di strada a oggetti curiosi come scimmiette meccaniche o bottiglie musicali. Una guida accompagna i visitatori raccontando degli ospiti illustri della villa e degli strumenti qui raccolti e dimostrandone il funzionamento. Il museo comprende un piccolo palco e un negozietto di souvenir.

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Il Museum Speelklok ha una collezione molto simile, ma la sua fruizione è resa molto più ampia e vicina al visitatore. Oltre a permettere di visitare il museo insieme a una guida, come Musicalia, il Museum Speelklok organizza più volte a settimana laboratori per i bambini, oltre a visite speciali per adulti e anziani. Il laboratorio di restauro viene aperto al pubblico ogni mercoledì e, oltre a un ampio negozio, il museo comprende il proprio bar cafè.

 

Speelklok è fortemente orientato al visitatore, anche quando si adopera nella semplice manutenzione degli strumenti. Il modello di questo museo si ripropone in tantissimi altri luoghi di cultura, che usano una commistione di fruizione e conservazione; un approccio che si ritrova di rado nei nostri musei.

È forse questo lo snodo su cui concentrarsi: rendere più “friendly” i nostri musei, o creare con essi una vera e propria esperienza di viaggio: solo così possiamo sfruttare al meglio la sinergia fra musei e turismo, facendone un efficace strumento di marketing turistico. Turismo e musei, la cultura è ricchezza

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I dati dicono che il potenziale del mercato turistico legato all’arte e alla cultura è enorme. Nel 2017 è stata superata la soglia dei 50 milioni di visitatori nei musei italiani e gli incassi sono arrivati a quasi 200 milioni di euro, con un incremento sul 2016 di circa 5 milioni di visitatori e di 20 milioni di euro.

Naturalmente si parla di turismo e musei grandi come gli Uffizi, il Colosseo, Galleria Borghese, la Reggia di Caserta… ma non solo. L’incremento è stato così alto da permettere di concludere che tutti i luoghi di cultura, propriamente valorizzati, hanno un altissimo potenziale a livello di marketing turistico. Basti pensare alla Reggia di Venaria, che a soli dieci anni dalla sua riapertura al pubblico è riuscita a piazzarsi al 6° posto tra i 30 musei più visitati d’Italia, superando il Museo Egizio di Torino.

 

Si dice spesso che la cultura è “il nostro petrolio”, una risorsa di inestimabile valore.

Ma sappiamo valorizzarlo o ci siamo seduti sopra il giacimento?

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