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Un giorno a Santarcangelo di Romagna: vino, teatro e poesia

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Un piccolo itinerario per trascorrere un giorno a Santarcangelo di Romagna, grazioso borgo a 10 km da Rimini, sulle pendici del Monte Giove. Le vie della città, dominata dalla rocca di epoca malatestiana, sono ricche di scorci panoramici, musei, opere d’arte, ma anche di ristoranti e locali. 

Tuttavia, la vivacità del borgo non ne intacca l’anima slow: qui la pace e il buon vivere sono di casa.

 

Pittura, arte e artigianato

Santarcangelo di Romagna è una cittadina da assaporare con lentezza: quello che consigliamo quindi è una passeggiata senza fretta tra le viuzze della città vecchia. Si parte da piazza Ganganelli e dal suo arco, dove ogni festa di San Michele vengono appese le famose corna… divinatorie. Salendo si raggiunge la Stamperia Marchi, il cui antico mangano ancora imprime sul tessuto i disegni e le opere d’arte color ruggine della tradizione artigiana romagnola. A pochi passi da qui sorge la Chiesa della Collegiata, che custodisce al proprio interno un’opera di Guido Cagnacci, nativo del borgo e divenuto poi pittore di corte degli Asburgo.

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Il mondo di Tonino Guerra

Santarcangelo è stata anche culla di poeti: per esempio, era originario del borgo Tonino Guerra, sceneggiatore di Federico Fellini. A lui è dedicato Il Mondo di Tonino Guerra, una mostra permanente dove ascoltare le sue poesie recitate in dialetto, vedere le tele di Pascucci adorne delle sue citazioni e ammirare altre opere scultoree del poeta.

Dalle vette della poesia al sottosuolo: il Monte Giove è inoltre ancora oggi attraversato da un fitto reticolo di grotte artificiali, utilizzate nei secoli come magazzini, cantine o luoghi di culto: non è ancora stato confermato quale fosse il loro uso originario.

Una volta usciti a riveder le stelle, ci si può ristorare con un aperitivo o una degustazione in uno dei locali disseminati per tutto il centro storico, dal tipico tagliere di salumi e piada alle cene di degustazione.

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La Piadina

Parlando di Pellegrino Artusi, potremmo citare tantissimi piatti tipici della zona. Le colline forlivesi sono una delle culle del Sangiovese di Romagna, riconosciuto come DOC, che è l’accompagnamento per la piadina romagnola. Chiamata in dialetto pie o pièda, la piadina è una schiacciata composta di farina, acqua, sale e strutto di maiale (a volte sostituito con olio), cotta sul “testo”, la pietra posta sulle braci ardenti. Tradizionalmente, la farcitura della piadina è stracchino e rucola, o salsiccia e cipolla, ma dividendola a metà si può riempire con salumi, verdure gratinate e tanto altro.

 

La Romagna in un bicchiere

Tutt’intorno a Santarcangelo sorgono splendide colline dove vengono prodotti i vini più famosi del territorio: il Sangiovese di Romagna e il Trebbiano, rispettivamente rosso e bianco. Il Sangiovese è schietto e ruvido, ma allo stesso tempo aperto e delicato come le persone che da secoli lo producono: si accompagna bene alle carni rosse ma anche alla pasta fresca romagnola e ai formaggi stagionati. Il Trebbiano, invece, le cui uve venivano coltivate già in epoca etrusca, è perfetto come accompagnamento per un aperitivo, per una piadina, salumi e squacquerone o altri formaggi freschi.

 

Santarcangelo Festival

Il Santarcangelo Festival, festival Internazionale del Teatro in Piazza è il più longevo d’Italia, la cui prima edizione risale al 1971. Il calendario delle manifestazioni è tutto dedicato al teatro contemporaneo, sempre denso di appuntamenti con artisti internazionali, pur rimanendo legato alla piazza e alla dimensione locale del borgo. Si parte a inizio luglio con dieci giornate di spettacoli, seminari, laboratori e luoghi di incontro.

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