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Una giornata a Bertinoro: Balcone che domina la Romagna

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Una giornata a Bertinoro: Balcone che domina la Romagna

Siamo nella terra che ha fatto dell’Ospitalità il suo tratto distintivo.
Ritroviamo un concentrato di tradizioni, sapori e colori difficilmente riscontrabili in altri paesi di Romagna. Ad esempio Bertinoro, l’oro, il colore tipico dell’Albana, si unisce a quello più umile della terra, coltivata a vigneti. Questi ultimi in autunno si tingono di rosso, regalandoci atmosfere eccezionali.

Percorriamo in auto, provenendo da Forlimpopoli, via Dante Alighieri e la vediamo.
Al crepuscolo la dolce collina sulla quale sorge Bertinoro sembra ammantata di diamanti che tremolano sotto il cobalto del cielo, che ancora non vuole incupirsi. Al mattino, invece, un paesaggio come dipinto di pini e cipressi che accarezzano un cielo blu come il mare che si vede in lontananza.
Ci parla di un’eleganza che contraddistingue il borgo da qualsiasi altro luogo di Romagna.

Dove i pini accarezzano il cielo: Bertinoro ci accoglie

Saliamo via del Soccorso, bellissima e ripidissima strada costeggiata da verdeggianti pini dove l’alternarsi di luci ed ombre è un sognante gioco di colori. Pronto a rapirci fin da subito: all’orizzonte l’ampia veduta domina le colline di Monte Casale, Teodorano e la zona di Forlì.

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Lasciata l’auto, e ci dirigiamo in quella che probabilmente è la sede più significativa della storia del borgo: la Rocca, costruita nei primi decenni del X secolo. Costruita dai Conti di Bertinoro, al cui interno hanno sede il Museo Interreligioso e il Centro Residenziale Universitario legato all’Alma Mater Studiorum di Bologna.

Usciti da qui ci dirigiamo in Piazza della Libertà. Qui ci accoglie la Colonna delle Anelle: una colonna con dodici anelle. Ciascuna anella per ogni famiglia bertinorese, la quale avrebbe sciolto ogni disputa fra queste. Ciascun forestiero che sarebbe giunto nel borgo, infatti, avrebbe legato il proprio cavallo in uno dei cerchi di ferro battuto. Questo stabiliva così in maniera sicura e definitiva chi avrebbe potuto offrirgli cibo e giaciglio.

Su questa bella piazza si affaccia anche il Palazzo Comunale, fatto costruire da Pino degli Ordelaffi, a fianco al quale si trova la Cattedrale dedicata a Santa Caterina D’Alessandria.
Ma ciò che contraddistingue maggiormente questa piazza e riassume in sé la bellezza di questo borgo è la sua Terrazza Panoramica su tutta la Riviera di Romagna. La troviamo a Ca de Be’, ottimo ristorante in cui poter pranzare deliziati dai sapori unici di questa terra.

Le colline più belle di Romagna: strade, pieve e giardini

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Dopo pranzo possiamo dirigerci presso il Giardino dei Popoli, deliziosamente circondati da alcuni resti di mura. Tra cui un piccolo torrione sul quale è possibile salire ammirando ancora una volta un panorama eccezionale, questa volta sugli Appennini romagnoli.

Proseguiamo la nostra giornata a Bertinoro passeggiando alla scoperta di alcuni dei quattro ingressi che un tempo permettevano l’accesso alla città, tra cui Porta dei Tre Santi.
Questa infatti sicuramente la più bella e la più significativa, in fondo alla ripida discesa di Via dei Santi, nota anche ai ciclisti più allenati i quali si mettono duramente alla prova per queste splendide strade.

Ripresa l’auto, da Viale Carducci, attraversando forse quelle che sono le colline più belle della Romagna, giungiamo fino Pieve romanica di San Donato in Polenta.
 “Forse qui Dante inginocchiossi?” ci dice un’iscrizione sulla facciata, ipotizzando una sosta del Sommo Poeta presso questo antico luogo di preghiera.

Ce lo immaginiamo inginocchiato nella bellissima e suggestiva cripta all’interno, candida fra le sue colonnine rifinite e decorate con stili fra il bizantino e il longobardo. La Pieve ci racconta, infatti, del passaggio di numerosi popoli e personaggi. Fra cui un altro famoso poeta, il quale scrisse un’ode proprio in onore di questo spettacolare edifico: Carducci, con “La Chiesa di Polenta”.

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Si ricordi, infine, che nei pressi della Pieve giacciono anche i resti di quell’Antico Castello che diede i natali alla famiglia di Francesca da Polenta, il cui tragico amore per Paolo è narrato da Dante nel V Canto dell’Inferno. Furono proprio i Da Polenta di questa località a dare accoglienza al Sommo Poeta durante il suo esilio …

 

Albana: “Vorrei Berti in Oro!”

L’Albana di Bertinoro è il primo vino bianco italiano ad ottenere il riconoscimento D.O.C.G (Denominazione di Origine Controllata e Garantita): il nome trae origine dalla qualità eccelsa e dal colore bianco della sua bacca, da cui albus che significa “bianco per eccellenza”. La leggenda vuole che Galla Placidia, figlia dell’imperatore Teodosio di Ravenna, per sfuggire alla malaria nel periodo estivo giunse, in un remoto giorno nel 435 d. C., in un paese di collina abitato da gente molto ospitale che le offrì in una brocca di terra cotta il dolce vino locale.

Estasiata dalla bontà di quel nettare, pare che la principessa abbia esclamato: “Non così umilmente ti si dovrebbe bere, bensì BERTI IN ORO”. Da allora quel paese cambiò il nome da “Monte Dell’Uccellaccio” in “Bertinoro”: il borgo per tradizione è una località storicamente votata alla produzione di Albana, un vitigno che, è bene sottolinearlo, cresce solo nelle terre di Romagna!

Vino al Vino: Albana e Spungone

Ed eccoci a Bertinoro, città dell’Albana, per due giornate ricchissime di eventi dedicate ai vini tipici del territorio: il 24 e il 25 novembre ritornerà la manifestazione Vino al Vino, che anche quest’anno coinciderà con la ricorrenza della patrona Santa Caterina d’Alessandria. Potremmo scoprire le peculiarità di questo splendido territorio, oltre che attraverso il profumo dei vini locali, anche tramite visite organizzate per conoscere lo Spungone, arenaria calcarea riccamente fossilifera: insomma, degustazioni guidate, cene con abbinamento di vini, spettacoli ed escursioni… cosa si potrebbe desiderare di più per trascorrere una giornata a Bertinoro?

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