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Una giornata a Pieve di Rivoschio: sentieri incontaminati

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Una giornata a Pieve di Rivoschio:

sentieri incontaminati

Una strada panoramica mozzafiato apre la nostra giornata a Pieve di Rivoschio.
A destra e a sinistra campi e calanchi, un paesaggio arido e brullo ricco di fascino per la fantasia modellatrice della natura. Ma dopo pochi chilometri l’aridità cede il passo alla ricca vegetazione di una natura incontaminata. A 20 km da Sarsina è possibile vivere e assimilare gli itinerari di un luogo immerso in un patrimonio naturale inestimabile. Ovvero quello dei percorsi di Pieve di Rivoschio.

A metà tra Forlì e Cesena, difatti solo cento abitanti abitano questo paese collinare che nel complesso rimane per lo più sconosciuto. La meta ideale per quei curiosi viaggiatori che cercano gli scorci unici dei luoghi più sperduti. Slow Tourism della Memoria

Il borgo è questo: poche case, un bar e il negozio di generi alimentari. Cosa ci porta allora a dedicare una giornata a Pieve di Rivoschio? Sicuramente è una meta molto ambita dai cicloturisti: le forti pendenze delle strade sono le “terribili” salite della gara ciclistica Nove Colli.

Percorriamo l’unica strada che taglia a metà il borgo e sulla destra, prima dei nuclei abitativi, il paesino ci dà il benvenuto con un messaggio fatto di pace e memoria.
Ci fermiamo all’ingresso del loggiato disposto a semicerchio del Parco della Pace.

Entrando visitiamo un bel parco con un’eccezionale vista sulla Valle del Borello nonché uno spazio pubblico che il luogo simbolo della Resistenza Romagnola. Un’arena per gli spettacoli all’aperto ci parla, inoltre, di un paesino rinomato per le commedie dialettali. Un piccolo anfiteatro custode della cultura popolare e delle tradizioni del luogo che fa eco al Festival Plautino della non lontana Sarsina.

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L’aria fresca e pulita che si respira, l’odore dei sempreverdi e quello di una vegetazione ricca e generosa, ci riempiono di vitalità. Superate poche case si ha l’impressione di essersi imbattuti in un luogo immutato: sulla destra il bar “storico” dove si mangia e si gioca a carte, sulla sinistra il negozietto di generi alimentari, dove possiamo anche procurarci uno spuntino da consumare nel pomeriggio: un particolare tipo di piadina salata prodotta solo a Pieve di Rivoschio.

Poco sopra il borgo si trova la ex scuola, sede della Mostra della Memoria: “La Linea Gotica – Da Massa a Pesaro, dal Tirreno all’Adriatico”. Illustra la storia di un paese che giocò un ruolo di grande rilievo durante la Guerra di Liberazione in quanto sede del Comando dell’VIII Brigata Garibaldi.

Proseguiamo poi la nostra giornata a Pieve di Rivoschio imboccando una bella strada che in pochi chilometri ci conduce a Rivoschio Vecchio, abitata fino a pochi decenni fa: oggi questa minuscola frazione ha il fascino di un neo borgo-fantasma, dove la natura lotta per riaffermarsi come padrona. Sentieri: Natura e Spiritualità

Dai ruderi di Rivoschio Vecchio si snodano diversi sentieri immersi in un’area incontaminata. Il Sentiero di Rio Cavo riassume in sé il carattere quasi primitivo dell’area: sembra di catapultarsi improvvisamente in una foresta pluviale in miniatura. Ben muniti di scarponi ai piedi, accompagnati dal rumore del ruscello e delle numerose cascatelle che vi si incontrano, tra le rare Felci Rupine, muschi e licheni che odorano di selvaggio, attraversiamo 8 ponticelli in legno e numerosi altri più piccoli attraversamenti.

Idee per promuovere prodotti

Un altro itinerario che ci ricollega a Pieve di Rivoschio è la deviazione del Cammino di San Vicinio , dedicato ai passi del Santo Patrono sarsinate: lungo la via è possibile raccogliere castagne e sentirsi quasi pellegrini, vivendo una spiritualità che si nutre del contatto diretto con la natura.

Ma la nostra giornata fra i sentieri di Pieve di Rivoschio non vuole concludersi senza prima aver raggiunto Valleripa, dove nel Monastero della Madonna della Resurrezione vive una comunità religiosa laica: coltiva campi, prega, e si dedica alla creazione di icone, una produzione davvero particolare che riecheggia nella tipologia di arte la spiccata spiritualità del Cristianesimo d’Oriente. Misterioso Bustreng

Dolce o salato, con un nome dalle riminiscenze barbariche, il Bustrengo, bustreng nel dialetto locale, ci riporta indietro nel tempo: una pietanza che riutilizzava in maniera sapiente gli avanzi di cucina, oggi un piatto quasi misterioso. Invano, più e più volte insistiamo con gli abitanti del posto per conoscere tutti i trentadue ingredienti che compongono questa ricetta. Ne conosciamo venti: forse che dietro al segreto gelosamente custodito ci sia il pretesto per avere quel margine di inventiva, che permette di prepararlo in tanti modi differenti? Alcuni degli ingredienti costanti sono farina bianca e gialla, frutta secca, miele, scorza di limone, arance, uvetta, latte, uova, burro e vino …

Sagra del Marrone Dolce

I generosi castagni che crescono in questa zona offrono una particolare tipologia di marrone dalle note dolciastre. Attorno a questo frutto Pieve di Rivoschio allestisce una festa che vuole rendere omaggio ai sapori di Romagna: la Sagra del Marrone Dolce si tiene quest’anno dal 21 al 22 ottobre, dando la possibilità di vivere un fine settimana in un paese dai piaceri genuini, tra sfilate, musica e prodotti tipici.

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