Viaggiare e vivere esperienze nuove dà la felicità? Spoiler: sì.
Il dr. Thomas Gilovich è uno stimato psicologo della Cornell University di New York, e studia da anni il rapporto tra la felicità e il denaro. La domanda a cui cerca di dare risposta è questa: come sarebbe meglio spendere i propri soldi per essere più felici?
Gilovich è arrivato a una conclusione: per aumentare la propria felicità, il modo migliore è investire in esperienze. Per esempio, acquistare un viaggio che permetta di vivere un luogo in tutta la sua complessità non porta solo a un temporaneo benessere, ma ci arricchisce per sempre come persone. Felicità e abitudine
Lo studioso e i suoi collaboratori sono arrivati ad una conclusione, supportata anche da ricerche empiriche, che viene denominata il paradosso di Easterlin. Il paradosso di Easterlin ci dice che è vero che il denaro può comprare la felicità, ma solo fino a un certo punto. Questo punto, che è anche il punto di partenza dello studio, è l’abitudine.
Gilovich ha fatto un confronto tra chi comprava beni materiali durevoli o di grande entità e chi comprava esperienze. Inizialmente, la felicità di entrambe le persone era simile. Ma a mano a mano che il tempo passava, e subentrava quindi l’abitudine, la soddisfazione delle persone che avevano comprato beni materiali tendeva a scendere, mentre quella di chi aveva comprato esperienze tendeva a diventare sempre più alta.
Il turismo esperienziale
Ci sembra importante ora sottolineare una differenza: quella tra la vacanza abituale e ripetitiva e l’esperienza di viaggio. Lo studio di Gilovich ha confermato che l’abitudine diminuisce la felicità. Possiamo supporre che anche una vacanza “abitudinaria”, che si ripete uguale ogni anno, possa ricondursi a lungo andare alla stessa casistica di un bene durevole. Se la vacanza si riduce ad essere la stessa ad ogni ripetizione, anche la felicità del turista tenderà a diminuire. Se invece gli si offre di vivere esperienze sempre nuove e stimolanti, avrà investito il suo denaro in qualcosa che lo renderà più felice, e che magari sarà disposto a tornare a sperimentare più volentieri.
Per questo è importante puntare (anche e soprattutto in Romagna, non ci stancheremo mai di ripeterlo!) a un turismo sempre nuovo, e a rendere sempre più accessibili nuove esperienze: perché il viaggiatore più felice è anche disposto a spendere di più.
