Tradizioni contadine e…
Un patrono molto speciale
Si chiamava Massa San Paolo prima del 1251, quando vi si rifugiarono numerose famiglie provenienti dai territori di Brescia e di Mantova per sfuggire alle vessazioni di Ezzelino da Romano e, da allora, assume il nome di Massa Lombarda. Determinanti per lo sviluppo economico della città furono gli ultimi anni dell’800 ed i primi del 1900: furono bonificate le zone paludose, si impiantarono frutteti e la coltura della barbabietola da zucchero, vennero costruiti i magazzini ortofrutticoli e lo zuccherificio e si instaurarono scambi commerciali con l’estero.
La località si trova a ovest di Lugo, lungo la strada provinciale S. Vitale che collega Bologna a Ravenna. Visitare Massa Lombarda significa conoscere il “paese della frutta”. Qui, alcuni pionieri tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento sperimentarono i primi impianti, a livello nazionale, per la coltivazione degli alberi da frutto, in particolare dei peschi. Essi diedero così impulso alle prime esportazioni di frutta verso l’Europa, tanto che nel 1927 la città fu sede della Seconda Esposizione Nazionale di Frutticoltura. Nella pinacoteca annessa al Centro Culturale Carlo Venturini sono esposte opere del Garofalo, del Bastianino, di Giambattista Bassi, di Giuseppe Caletti e di altri artisti mentre la biblioteca conserva un prezioso fondo antico con circa 8.000 volumi.
Eventi interessanti
In primavera si segnala Crossroads, festival internazionale di musica jazz e a luglio il Riot Fest, vera e propria festa della musica con numerosissime band che si esibiscono in ogni angolo della città.
Nell’ultimo fine settimana di agosto si svolge la Sagra delle Sfogline dove le “azdore” si sfidano a colpi di matterello per tirare la sfoglia e farne poi ottime tagliatelle.
I Sabadoni
In prossimità del Carnevale è d’obbligo sfogliare il libro dei ricordi e raccontarvi i segreti di un dolce tipico della tradizione romagnola. Di origine contadina, i Sabadoni sono dei tortelloni dolci ripieni, che si preparavano in inverno, proprio a ridosso del Carnevale. Ogni azdora aveva la sua ricetta segreta e gli ingredienti potevano variare secondo la tradizione familiare e le disponibilità del momento. Tra i principali componenti del ripieno: fagioli bolliti e passati, castagne secche, polpa di zucca, mele cotogne, fichi, pinoli, miele, uva passita e il pane grattugiato.
Ma l’ingrediente che non poteva mai mancare era la saba (da cui deriva appunto il termine “Sabadoni”), una salsa che deriva dalla bollitura per ore del mosto d’uva, fino ad ottenere un liquido denso e cremoso con cui veniva impastato il ripieno. Dopo la cottura i tortelli andavano adagiati in una terrina e immersi nella saba per alcuni giorni. La Saba o “mosto cotto” era, assieme al miele, il tipico dolcificante dei nostri bisnonni e l’ingrediente protagonista di molti dolci della tradizione contadina, più economica rispetto allo zucchero e facile da produrre durante il periodo della vendemmia.
San Peval di Segn
Fin dall’antichità, i contadini dotati di un acuto spirito di osservazione, vivendo a stretto contatto con la natura, da essa trassero gli elementi per interpretare i messaggi che da questa provenivano. Osservavano la luna, il sole, il vento, il comportamento degli animali, il fumo che usciva dal camino… Questo permetteva loro di organizzare il lavoro nel modo migliore. Elaborarono così una teoria che attribuiva ai primi 24 giorni dell’anno un valore di anticipazione valido per tutti i dodici mesi successivi. Questo periodo di 24 giorni era chiamato ‘’al spej di mis’’ (le spie dei mesi).
Mancava ancora la valutazione generale sull’andamento dell’annata, compito riservato al venticinquesimo giorno di gennaio, giorno di San Paolo (patrono di Massa Lombarda). Da qui San Peval di Segn. Questa previsione si otteneva scrutando la giornata nei suoi eventuali cambiamenti, tenendo conto che: 1) la pioggia predice abbondanza; 2) il sole carestia; 3) le nuvole un’annata normale. Questo per i raccolti. In generale, una giornata di vento è presagio di guerra. Una giornata di nebbia preannuncia un anno poco propizio per la salute.